Il coniglio grigio e la gallina bionda
È
l’unica
razza
di
coniglio
piemontese
di
cui
sia
rimasta
qualche
traccia:
molto
diffusa
fino
alla
fine
degli
anni
Cinquanta
e
poi
praticamente
scomparsa
fino
al
lavoro
di
recupero
genetico
realizzato
dal
Dipartimento
di
Scienze
Zootecniche
dell’Università
di
Torino
e
dall’Istituto
Professionale
per
l’Agricoltura
e
l’Ambiente di Verzuolo.
Coniglio grigio di carmagnola
Razza
cunicola
di
media
taglia,
caratterizzata
da
produzione
di
carni
eccellenti
per
finezza,
sapidità,
tenerezza
e
delicatezza
di
sapore.
Rimarchevole
l'assenza
di
stopposità
e
fibrosità
di
tutti
i
tagli
di
questo
coniglio
che
si
impone
in
gastronomia
per
la
grande
versatilità
nelle
più
svariate
preparazioni.
Da
evidenziare la notevole resa nel rapporto tra struttura ossea e masse muscolari.
Gallina bionda Piemontese
La
razza
da
cui
si
seleziona
il
famoso
Cappone
di
Morozzo
è
particolarmente
adatta, per la qualità delle sue carni, a bolliti arrosti e preparati in umido.
Gallina bianca di Saluzzo
Razza
conosciuta
per
la
finezza
della
sua
carne
ed
è
un'ottima
ovaiola.
La
pelle
gialla
o
gialla
tenue,
con
fine
strato
sottocutaneo
di
grasso,
conferisce
alle
carni
di
questa
gallina
un
delicato
sapore.
Adatta
per
bolliti,
arrosti
e
preparati
in
umido.
La Cerea di Panero Ermanno, Massimo Valerio P.IVA 07144750010
TORINO – Carne locale, a chilometri zero.
Riccardo
Chiabrando,
presidente
Coldiretti
Torino,
spiega:
“Consumare
cibo
locale
significa
fare
una
scelta
consapevole
e
virtuosa;
l’acquisto
in
azienda
consente
di
mantenere
le
risorse
sul
territorio
e
di
rispettare
l’ambiente,
poiché
solo
pochi
chilometri separano il luogo di produzione da quello del consumo.
Con
l’acquisto
diretto
il
consumatore
può
rendersi
conto
personalmente
che
i
capi
allevati
godono
del
rispetto
delle
norme
sul benessere animale. Inoltre, scegliendo al banco cibi non confezionati si evitano rifiuti inutili, risparmiando energia.
E
non
dimentichiamo
che
comprare
la
carne
a
un
giusto
prezzo
per
il
produttore
aiuta
a
mantenere
sul
territorio
aziende
agricole che con il loro lavoro contribuiscono a mantenerlo vivo”.